L’etimologia del nome viene dal greco antico “helios” – sole e “trepein” – girare, ovvero girasole. Il riferimento va all’omonimo vegetale il cui fiore ruota nel corso della giornata verso il sole, ma anche deriva da varie antiche nozioni circa il mondo in cui il minerale riflette la luce: queste sono descritte, per esempio, da Plinio Il Vecchio nella sua “Storia naturale”.
L’eliotropio minerale è calcedonio verde scuro con macchie rosso-arancio dovute a inclusioni di ossido di ferro e diaspro. Le inclusioni rosse assomigliano a macchie di sangue e per questo viene anche chiamato diaspro sanguigno, in inglese bloodstone.
Questa pietra è stata apprezzata ed utilizzata fin dagli antichi Babilonesi, dove serviva ai sacerdoti per decifrare gli oracoli, dagli Egizi, dagli Aztechi ed in epoca medievale ove si credeva fosse capace di rendere invisibili. Il rosso delle sue macchie rappresenta il ciclo della vita, la nascita e la morte, e ne simbolizza le emozioni.
L’eliotropio ha il potere di infondere forza e coraggio a chi lo indossa.